mercoledì 21 agosto 2013
lunedì 5 agosto 2013
Progetto "Break down the wall", primo aggiornamento
Riguardo al progetto Break down the wall, oggi una mia cara amica mi ha regalato questa preghiera a Maria per il crollo di tutti i muri: materiali, mentali e spirituali: sull'immiginetta è rappresentata un'icona della Madre della Chiesa dipinta su un pezzo di muro che separa Betlemme da Gerusalemme.
t'invochiamo come madre della Chiesa,
Madre di tutti i cristiani sofferenti.
Ti supplichiamo, per la tua
ardente intercessione, di far
crollare questo muro, i muri dei
nostri cuori e tutti i muri che
generano odio, violenza, paura e
indifferenza tra gli uomini e tra
i popoli.
Tu che con il tuo Fiat hai
schiacciato l'antico serpente,
radunaci e uniscici sotto il tuo
manto verginale, proteggici da
ogni male e apri nelle nostre vite,
per sempre, la porta della
speranza.
Fa nascere in noi e in questo
mondo la civiltà dell'amore
sgorgata dalla croce e dalla
resurrezione del tuo divin Figlio,
Gesù Cristo, nostro Salvatore,
che vive e regna nei secoli
dei secoli.
Amen
sabato 3 agosto 2013
Un tuffo nel blu...
Il blu è il colore del sogno, del mistero, della tranquillità e del benessere; è il colore del misticismo, è il colore del cielo e del mare, il colore prevalente che vedono gli astronauti guardando la Terra dallo spazio, distinguendola dagli altri pianeti...il blu dunque, è anche il colore della vita. Blu è il sangue che scorre nelle vene dei re, è un colore prezioso, che in antichità si ricavava dai lapislazzuli. Secondo l'alchimia è il colore di chi cerca la verità, mentre nella cultura cinese simboleggia l'immortalità.
Vasilij Kandinskij lo scelse come suo colore-manifesto per Der Blaue Reiter e ne La spiritualità nell'arte lo associava al suono del violoncello.
Facciamo un tuffo nell'arte blu per rinfrescarci da questa calda estate!
La camera di San Francesco, di Nicola De Maria
I sei sensi, Alighiero Boetti
Blu, di Ives Klein
Blu, di Agostino Bonalumi
Concetto spaziale, di Lucio Fontana
Art is a medusa, di Jan Fabre
Blu, di Juan Mirò
Notte sul Rodano, di Vincent Van Gogh
Le mille e una notte illustrate da Marc Chagall
Blue blossom tree, di Konstantin Dimopoulos
Penetrabile blu, di Jesus Rafael Soto
More than meets the eye, di Maurizio Nannucci
venerdì 2 agosto 2013
Lo sguardo creativo
Lo sguardo creativo è quello che sa
guardare il mondo in profondità, che sa fare associazioni, immaginare mondi
segreti e inventarne di nuovi.
Gianni
Rodari diceva che l'adulto vede il niente nel tutto, mentre il bambino vede il
tutto nel niente. Questo sguardo profondo del bambino, secondo Bruno Munari, è un misto di techne, cioè arte del saper fare con
perizia, e asobi, che in Giappone indica il piacere del gioco. Questo
senso, intrinseco nella natura del bambino, dovrebbe essere coltivato e
allenato per potersi sviluppare e sopravvivere anche in età adulta.
Una persona non creativa è incompleta e
nella vita avrà difficoltà ad adattarsi alle diverse situazioni; una persona
creativa, al contrario, potrà trovare con più facilità soluzioni per i problemi
quotidiani e potrà dare il proprio contributo alla crescita della società,
realizzandosi pienamente nella collettività.
Il pensiero creativo non è dunque
prerogativa dell'artista, ma appartiene a tutti e non va distinto
dall’intelligenza: l’atto intelligente è creativo, ogni forma di apprendimento
è creativa, poiché è creativo il processo di co-costruzione indicato da Jean
Piaget come via per l’apprendimento, ovvero l’interazione tra soggetto che
apprende e oggetto dell’apprendere.
Se è vero
che i bambini, mossi da un naturale istinto di sopravvivenza (per cui l’atto
creativo è fondamentale), hanno una propensione alla creatività, è necessario
che gli enti formativi (scuola, famiglia, musei, ludoteche, biblioteche…)
incentivino questa attitudine, aiutando i bambini a liberarsi dai
condizionamenti e aiutandoli a formarsi, dando loro la possibilità di ampliare
le proprie conoscenze. La creatività, infatti, va anche alimentata con la
conoscenza, poiché in tal modo avrà più elementi su cui lavorare, con cui
creare associazioni e relazioni di pensiero.
Negli anni della stesura di Grammatica
della Fantasia, Rodari notava come il pensiero creativo fosse
tendenzialmente escluso dalla scuola a vantaggio dell’attenzione e della
memoria, caratteristiche dello scolaro modello, il più comodo e malleabile,
mentre una scuola veramente funzionale alla crescita del bambino dovrebbe
favorire il pensiero creativo e l’immaginazione intesi come pensiero libero,
pensiero divergente.
Ecco una galleria di immagini in cui
natura e oggetti trovati sono stati guardati con occhio creativo, dando vita a qualcosa di nuovo…
Illustrazioni di Vittoria Facchini: qui sopra due disegni realizzati a partire da un frammento di piastrella decorata, levigata dal mare; sotto, una treccia di fili da cucito sfilacciata diventa un albero
Segue la copertina del libro di Bruno Munari Da lontano era un'isola, dove troneggia un grosso sasso che visto in lontananza può ricordare un'isola fortificata
altri esempi di sguardo creativo presi sempre da Munari: un sasso con una riga bianca che diventa la strada percorsa da un ciclista...
...una radice diventa il polipo del monte Olimpino...
...e due tronchi di betulla si trasformano in una coppia di nobili: la signora Pocanzi e il conte Bigolin de la Nona
La mano di una strega che ho scovato nei boschi di Zambla
e la testa di un drago...
I vegetali a volte hanno forme strane: queste carote sembra abbiano le gambe...
L'artista Romuald Hazoumé crea maschere africane a partire dalle taniche di plastica, l'oggetto forse più "tipico" dell'Africa di oggi.
Anche il ready made duchampiano si basa sul concetto di sguardo creativo e di pensiero divergente
La famosissima Fontana è in realtà un orinatoio capovolto. Duchamp la presentò a un concorso di cui era egli stesso parte della giuria; firmò perciò l'opera con uno pseudonimo R.Mutt. La R va pronunciata ER e se noi proviamo a mettere l'iniziale dopo il cognome, otteniamo Mutt R., pronucia: MUTTER, ovvero MADRE in tedesco. Chi è la madre per eccellenza nella cultura cristiana? La madonna...e che forma ci può ricordare quest'orinatoio capovolto se non quella di una madonna velata? Letta in questo senso l'opera di Duchamp è ancora più scandalosa e provocatoria, anche perché l'artista sceglie di usare un oggetto ad uso prettamente maschile per rappresentare la figura femminile per eccellenza.
Anche gli artisti di strada riescono a trasformare lo spazio che li circonda guardandolo con occhi creativi:
Una borsa della spesa con i manici annodati somiglia a un coniglietto, basta disegnargli la faccia: questa foto l'ho scattata a Madrid
Qui sotto invece una foto scattata a Firenze: il cartello che indica la strada a fondo chiuso ricorda una croce e l'artista ci ha attaccato un adesivo del Cricifisso
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