venerdì 11 ottobre 2013

THE PHOTOGRAPHERS' GALLERY...2 exhibitions

Sono finite il 29 settembre ma solo ora trovo il tempo di pubblicare il post su questa interessanti mostre a THE PHOTOGRAPHERS' GALLERY; Mass Observation: This is your photo, e Mark Naville: Deeds not words.
La prima è una mostra che esamina il ruolo della fotografia nel Mass Observation Archive. Il Mass Observation (MO) fu fondato nel 1937 come radicale esperimento di scienze sociali, arte e documentario. L'obiettivo dei fondatori era quello di creare un nuovo tipo di realismo in risposta ai cambiamenti politici, sociali ed economici avvenuti in conseguenza della Seconda Guerra Mondiale, al fine di creare un' " anthtropology of ourselves", attraverso l'arte e la raccolta di aneddoti presi dalla vita quotidiana delle persone ( non solo immagini fotografiche dunque, ma anche racconti di vita e oggetti).

Tra i membri dei MO: l' ornitologo ed esploratore Tom Harrison, il giornalista e poeta Charleston Madge, il filmmaker Humphrey Jennings, il fotografo Humphrey Spender e artisti come William Coldstream and Julian Trevelyan.

Alcuni membri del gruppo a volte hanno scelto specifici luoghi di ricerca: per esempio sono famose le foto di Spender della working class life a Bolton e Blakpool.
Fu parte di questo movimento anche il pioniere della fotografia a colori, John Hinde, con la sua serie di foto sul villaggio di Exmoor e il circo in Gran Bretagna.

Nel 1981 il movimento ha ripreso vita con un progetto che si è concentrato sul l'importanza di testimoniare in prima persona, riaccendere lo spirito del ricordo della propria vita e delle proprie esperienze come avveniva nei tempi passati, considerando però il ruolo oggi importantissimo della fotografia in questo racconto autobiografico contemporaneo (pensiamo al l'importanza del ruolo biografico della fotografia in un social network come Facebook).

Il progetto di Mark Neville invece è un documentario sperimentale nato col preciso scopo di chiedere un intervento da parte del governo britannico per la cittadina di Corby, nel Northamptonshire. Per diciotto mesi Neville ha fotografato la vita e i passatempi degli abitanti di Corby, un luogo fortemente colpito dal problema dell'inquinamento ambientale, che ha portato alla nascita di molti bambini con seri difetti fisici.
Neville ha prodotto un libro che include fotografie, ricerche scientifiche e legali e l' ha spedito a 433 autorità locali del Regno Unito e a agenzie internazionali che si occupano di inquinamento ambientale per renderli coscienti dei rischi dati dai rifiuti tossici.
La comunità di Corby è mostrata dall'artista nella sua totalità e viene messa in evidenza la cultura scozzese dei migranti usanze che sono rimaste anche all'interno della cittadina inglese: come i concorsi di danze scozzesi che vedono protagonisti bambini e ragazzi.

Quella di Corby è una storia di crescita industriale e declino, rigenerazione e solidarietà.
Aprono e chiudono la mostra le foto di due ragazzi: George Taylor e Ben Vissian, nati entrambi senza alcune dita.

























































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