giovedì 21 novembre 2013

Due mostre alla White Cube Gallery

Oggi finalmente sono andata a visitare la White Cube di Bermonsdsey, la terza del genere realizzata dal gallerista Jay Jopling. Avevo sentito pareri super positivi su questa galleria, ma non sapevo cosa aspettarmi visto che quella di Mason's Yard mi aveva deluso. Ma non posso far altro che confermare che questa è una delle galleria più belle di Londra, davvero il posto perfetto per l'arte contemporanea.
Il concetto della galleria si basa sull'idea di creare uno spazio assolutamente neutro in cui nulla interferisca con l'opera d'arte e la sua percezione da parte dello spettatore. Le didascalie sono assenti e al loro posto viene fornita una mappa con legenda all'ingresso; inoltre nell'auditorium vengono proiettati video con interviste agli artisti e approfondimenti.
In questo periodo, fino al 12 gennaio, si possono visitare la mostra di Mark Bradford Through Darkest America by Truck and Tank e la mostra di Larry Bell, Mirage Collage and the Light Knots.

Mark Bradford crea enormi collages utilizzando materiali recuperati dall'ambiente urbano, come poster, sacchi di plastica, stampe e cartelloni pubblicitari.
Il titolo della mostra fa riferimento a un capitolo delle memorie di Dwight Eisenhower riguardo alla sua esperienza come membro della Transcontinental Motor Convoy del 1919 e le sue osservazioni in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, che portarono all'adozione di un sistema autostradale su scala nazionale negli anni Cinquanta negli Stati Uniti.
La mappa delle autostrade americane diventa per Bradford il punto di partenza per creare i suoi collages in cui la composizione astratta si combina con i punti topografici.
La creazione delle freeways, avvenuta per esigenze militari, ha finito per dividere molte comunità negli USA, come quella in cui l'artista è cresciuto, a sud di Los Angeles. L'eco di questi strappi, fratture, solchi e segregazioni, si può percepire in maniera evidente nei suoi lavori.

Nella White Cube Gallery esiste una stanza chiamata 9x9x9, in cui Bradford ha realizzato un'opera site specific intitolata Receive Calls from Your Cell Phone in Jail, basata su un poster commerciale trovato nel suo quartiere. L'opera consiste in 150 tele su ognuna delle quali è rimasta una traccia del messaggio originario. L'effetto visivo finale è che tutte queste tele disegnino una prigione nel quale lo spettatore si trova intrappolato.

Il lavoro di Larry Bell invece è spesso stato accostato al minimalismo.
Per introdurre questa esposizione di suoi nuovi lavori, i curatori hanno scelto questa frase tratta da The Invisible Man di H. G. Wells: ' la visibilità dipende dall'azione del corpo visibile sulla luce. Sia che un corpo assorba la luce, o che la rifletta o la rifranga, o che faccia tutte queste cose.'
In questa mostra Bell presenta una serie di opere su carta e sculture che indagano i temi della percezione, della forma e dell'illusione.
Attraverso una macchina che crea il vuoto ricopre materiali trasparenti di tinte vivaci e cangianti con cui realizza poi sculture mobili, i Light Knots, "nodi di luce".
Le opere su carta invece presentano una serie di varianti sul tema del nudo femminile seduto che si dissolve in maniera quasi alchemica in un gioco astratto di luci e colori.
Il figlio dell'artista, Ollie Bell, ha girato un cortometraggio riprendendo il movimento dei Light Knots,  nello studio del padre e i giochi di luci e ombre da loro prodotti.












































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