giovedì 13 febbraio 2014

Happy Valentine's Day!

Per la festa degli innamorati voglio pubblicare il video di un incontro speciale tratto dal documentario di Matthew Akers The Artist is Present che è anche il titolo della performance svolta da Marina Abramovic durante una retrospettiva a lei dedicata al MoMA di New York nel 2010.



L'artista, allora 63 enne, è rimasta seduta per 3 mesi 7 ore al giorno davanti a una sedia vuota, dove i visitatori del museo si sedevano e rimanevano per diversi minuti a guardarla negli occhi.  
L' incontro di cui voglio parlare è avvenuto il primo giorno, a sorpresa... tra i tanta ti volti di sconosciuti che si susseguivano ( in questo link http://www.flickr.com/photos/themuseumofmodernart/sets/72157623741486824/
è possibile trovare una galleria dei volti che Marina ha avuto davanti a sè), è comparso anche Ulay. 
Ulay è un artista tedesco che Marina conobbe ad Amsterdam nel 1976; nati nello stesso giorno, il 30 novembre, tra i due nacque un'intensa storia d'amore e una collaborazione artistica che durò 12 anni. Insieme condussero una vita da bohèmien girando l'Europa su una di furgone Citroën riadattato a casa mobile, vivendo con nulla, insieme esplorarono i limiti del corpo e le relazioni umane giocando le proprie stesse vite in performance dal fortissimo impatto fisico ed emotivo, come in Rest Energy, dove Marina tende un arco dalla parte della scocca e Ulay mantiene la freccia che è puntata verso il cuore di Marina stessa...un suo cedimento potrebbe ucciderla. Ciò che li ha quasi uccisi e stata la performance Death Self, del 1977, in cui i due artisti/amanti, uniti in ciò che a prima vista sembrerebbe un bacio, si soffocano invece a vicenda respirando l'uno il respiro dell'altra finendo per perdere entrambi i sensi dopo 17 minuti.
La loro relazione aveva già iniziato a incrinarsi nel 1988 e la performance The Lovers segnerà la rottura della loro relazione e della collaborazione artistica; in essa Marina e Ulay percorrono la Grande Muraglia Cinese per 2500 Km, incontrandosi a metà e dicendosi addio per sempre.
Quel "per sempre" si è cancellato proprio in occasione di questa retrospettiva dedicata dal MoMA a 
Marina Abramovic...Ulay infatti, che era stato la sua "metà" nelle performances che hanno segnato la carriera della grande artista, non poteva mancare a questa occasione a cui era stato invitato come ospite d'onore. 
Arrivato il giorno prima dell'inizio della mostra, i due si sono reincontrati per la prima volta dopo 32 anni a casa di Marina per condividere una cena e il giorno dopo, primo giorno della performance, inaspettatamente, Ulay ha deciso di sedersi su quella sedia vuota di fronte a lei...
Marina, che per tutti i tre mesi della performance manterrà un assoluto rigore senza mai avere un contatto fisico con i suoi interlocutori, di fronte all'uomo con cui ha condiviso la vita e l'arte (che per un'artista come Marina Abramovic sono in fondo la stessa cosa), ha allungato le braccia sul tavolo che li separava per potergli stringere le mani...
Questo video testimonia l'emozione e i ricordi che scorrono negli sguardi di Marina e Ulay...sguardi 
più eloquenti di mille parole...

http://youtu.be/R1KeFv56_dQ








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